Il vincitore della gara solutori da me organizzata a Podenzana (Lunigiana) nel 1998.
Qualcuno riconoscerà Guido e il sottoscritto, non sono mica passati secoli!
Silvano, tu sei come sempre modesto ma quel Primo Campionato Italiano Solutori (così l'avevi battezzato) rimarrà sempre nei nostri cuori. Innanzitutto per la sontuosità del pranzo (che annichilì alcuni concorrenti, facendo loro gonfiare troppo l'epa), poi per il tuo straordinario modulo che ancora conservo come una reliquia. Una serie di giochi stupendi. E poi nessun controllo, tutti a lottare nella più pura solitudine contro schemi arcigni quanto ben descritti. Vinse con pieno merito Guido, davanti al carissimo Il Faro e al sottoscritto Pasticca. Ricordo quella gara con una emozione che non riesco ancora a controllare. Quello era un periodo un po' difficile e amaro della mia vita. Ci tenevo a far bene a Podenzana. Mi ero allenato come un matto per tutto l'inverno. Eppure, quando aprii il modulo e cominciai a leggere i giochi, non riuscii a risolverne alcuno. Poi, d'improvviso, qualcosa si sbloccò, in me. Giunti attorno al minuto 50, la scelta fu: mi manca una soluzione, corro a consegnare o aspetto? Tutti, attorno, arrancavano. Una voce di dentro mi sussurrò: "osa, buttati". Mi gettai verso il tavolo della giuria. Pochi secondi dopo arrivò Barak. Perdonami, Andrea, ma quel giorno ci tenevo troppo al podio. E' troppo sperare, dopo quindici anni, in un Podenzana bis?
Un altro aspetto da sottolineare, del Campionato di Podenzana, fu che tutti i partecipanti furono chiamati a ricevere un premio e che venne stilata una classifica completa della gara. Da sempre penso che sia importante, specie nei simposi, convegni ecc., premiare, nelle sfide solutorie, un numero piuttosto largo di concorrenti. Questo sopratutto ad uso degli esordienti e di coloro che sono bravi/bravini ma che magari non possono competere con quei tre-quattro noti "mostri". Il premio può essere anche un ciondolino da un euro, che c'entra. Ma il fatto di essere citati rappresenta comunque uno stimolo a migliorarsi. Si può essere felici anche arrivando decimi.
Ciao a tutti. Mi pare che sia stato in quell'occasione che Atlante ed io ci siamo presentati alla premiazione (effettuata dal sindaco) portandoci uno sulle spalle dell'altro. Devo decidere se è un momento da ricordare o da dimenticare...
Silvano, tu sei come sempre modesto ma quel Primo Campionato Italiano Solutori (così l'avevi battezzato) rimarrà sempre nei nostri cuori. Innanzitutto per la sontuosità del pranzo (che annichilì alcuni concorrenti, facendo loro gonfiare troppo l'epa), poi per il tuo straordinario modulo che ancora conservo come una reliquia. Una serie di giochi stupendi. E poi nessun controllo, tutti a lottare nella più pura solitudine contro schemi arcigni quanto ben descritti.
RispondiEliminaVinse con pieno merito Guido, davanti al carissimo Il Faro e al sottoscritto Pasticca. Ricordo quella gara con una emozione che non riesco ancora a controllare. Quello era un periodo un po' difficile e amaro della mia vita. Ci tenevo a far bene a Podenzana. Mi ero allenato come un matto per tutto l'inverno. Eppure, quando aprii il modulo e cominciai a leggere i giochi, non riuscii a risolverne alcuno. Poi, d'improvviso, qualcosa si sbloccò, in me. Giunti attorno al minuto 50, la scelta fu: mi manca una soluzione, corro a consegnare o aspetto? Tutti, attorno, arrancavano. Una voce di dentro mi sussurrò: "osa, buttati". Mi gettai verso il tavolo della giuria. Pochi secondi dopo arrivò Barak. Perdonami, Andrea, ma quel giorno ci tenevo troppo al podio.
E' troppo sperare, dopo quindici anni, in un Podenzana bis?
Un altro aspetto da sottolineare, del Campionato di Podenzana, fu che tutti i partecipanti furono chiamati a ricevere un premio e che venne stilata una classifica completa della gara. Da sempre penso che sia importante, specie nei simposi, convegni ecc., premiare, nelle sfide solutorie, un numero piuttosto largo di concorrenti. Questo sopratutto ad uso degli esordienti e di coloro che sono bravi/bravini ma che magari non possono competere con quei tre-quattro noti "mostri". Il premio può essere anche un ciondolino da un euro, che c'entra. Ma il fatto di essere citati rappresenta comunque uno stimolo a migliorarsi. Si può essere felici anche arrivando decimi.
RispondiElimina...o decimati, dallo sforzo :-D
RispondiEliminaCiao a tutti. Mi pare che sia stato in quell'occasione che Atlante ed io ci siamo presentati alla premiazione (effettuata dal sindaco) portandoci uno sulle spalle dell'altro. Devo decidere se è un momento da ricordare o da dimenticare...
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