Qualche volta i tentativi di superare il “nomina nuda tenemus” del Bernardo Morliacense citato da Umberto Eco si infrangono contro la pochezza della documentazione disponibile. L’avrete capito: questo blog sarà un successo se l’ungarettiano “E forse io solo so ancora che visse” varrà per un numero minimo di enigmisti del passato.
Riccardo Benucci da Siena (grande autore di giochi in versi con lo pseudonimo di Pasticca) vorrebbe che io parlassi... di un crittografo, Il Due di Picche.
Farò il possibile, ma questo è uno dei casi in cui non si ha molto a disposizione.
Ne parlò Ascanio nel numero 9 del 1977 de “La Sibilla”, dicendolo “bravo e riservato Autore scomparso giovanissimo”. Al di là di questo, ci sono i lavori, che vanno dal 1956 al 1962. Ma personalmente so soltamto che si chiamava Enzo Ziccheddu: non ho altri dati biografici immediati a disposizione.
Spero che Guido o Tiberino o Pippo (o altri Amici) sappiano dirci qualcosa di più.
Su segnalazione di Guido, aggiungo che su "Il labirinto" n. 11 del 1982 ci sono sei indovinelli del Due di Picche, con uno scritto di Zoroastro, che però non dà indicazioni biografiche.
Ringrazio Silvano per aver dato spazio a questo enigmista che, a livello crittografico, per i giochi da me esaminati con piacere sin dai tempi dei primi Medameo, trovo all'altezza dei più celebrati MAESTRI del settore.
RispondiEliminaAnche a me risulta che sia scomparso giovane. Ogni contributo che contribuisca a far luce sull'esistenza del Due di Picche sarà davvero gradito. Sicuramente è stato un autore di assoluto valore, quantomeno per le crittografie.