Nel numero di ottobre 2009 del trimestrale “Leonardo” c’è un articolo di Franco Diotallevi su un manoscritto ottocentesco contenente 36 rebus. Il titolo, riportato su una pagina per metà mancante, è “Riduzione in Rebus del Canto secondo del Paradiso” e l’autore è Eustacchio Manfredi. Anche il Santi nella “Bibliografia della Enigmistica” ha una voce in proposito, la n. 1604, che dà notizia di tale manoscritto (scrivendo, tra l’altro, Eustachio, con una sola “c”, mentre nell’indice è con la doppia “c”). Il Santi, come spesso faceva, si limitò a trascrivere i dati della copertina, senza occuparsi del contenuto. Ma, dice Diotallevi, nei 36 rebus non c’è alcuna traccia della “Commedia” dantesca: si tratta di rebus vari di tutt’altro argomento.
Un piccolo mistero che probabilmente resterà tale.
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