Nel numero 3 del 1925 di “Penombra” compare questo gioco, con soluzione “iota/dì = idiota:
Incastro
LAMENTO DI UNA MOGLIE INFELICE
Un che nulla è calcolato
(ed io son la sua metà!)
mentre un giorno uguale a Dio –
niente men! – si è valutato,
non è uom di qualità:
non ha testa e non ha brio.
La firma è Fragile Pentolin.
Guardando l’elenco degli autori, Fragile Pentolin sarebbe lo pseudonimo anagrammatico di prof. ing. Enea Till.
Ma tra gli autori dell’epoca figura anche anche un certo Frate Pignellino, che sarebbe anagramma di ing. Pietro Fellan.
Attenzione, però! Fragile Pentolin è anagramma di Frate Pignellino. Se ne deduce che si tratta di pseudonimi di comodo: l’autore che li usò era il forlivese Ghino Fanti, noto anche come Effepì, Il Bardo, Il Bardolino e Pieffe.
Mi sono sempre chiesto se meritasse fare tanto lavoro per inventare pseudonimi e identità diverse solo per figurare più volte o con altri pseudonimi sulle riviste. E mi auguro che le redazioni sapessero che sotto Fragile Pentolin e sotto Frate Pignellino c'era la stessa persona, altrimenti la cosa assume davvero contorni inquietanti... :)
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