lunedì 9 aprile 2012

Simonetta

Negli anni ’60 e ’70 nelle rubriche di enigmistica curate da un mio grande conterraneo, Il Troviero, trovavo spesso i giochi in versi firmati Il Paggetto Nero, Valderez e Mascheretta. Soltanto molto tempo dopo venni a sapere che erano pseudonimi della grande autrice di “poetici” Gabriella Serafini Fracassini, nota come Simonetta Vespucci, o, semplicemente, Simonetta.
Gabriella, romana (1895-1985), era nipote del pittore Cesare Fracassini, nato nel 1838 e morto molto giovane; il nome d’arte di Simonetta Vespucci le fu dato da Bajardo.






Intarsio (ooyzzooz)
FORSE...
O immagini vane, smarrite
nel tempo siccome chimere,
credute già vere,
sognate gentili... finite
nel nulla, così!

Nel nulla, che un sogno d’amore
ricinse di luce fulgente
pel cuore fidente!
Ma il nulla rimase nel cuore
solingo, così...

La voce sperduta, invocante
l’estremo conforto, la vita,
la voce smarrita
nel flutto deserto, vagante,
l’udrai forse tu?...

... La vaga pupilla di cielo
– dischiusa fiorita d’azzurro –
nel muto sussurro
“Ricordami” – dice in un velo –
“Ricordami tu!...”
(Simonetta in “Diana d’Alteno”, 1935)

1 commento:

  1. miti / o / sos = miosotis

    Le donne autrici di poetici di grande valore ci sono sempre state
    :-)

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