domenica 19 gennaio 2014

Un autografo di Giupin

Mi ha fatto molto piacere leggere alcuni commenti a un vecchio post su Giupin (inclusi quelli di una nipote del grande enigmista).
Giupin è stato uno dei personaggi che hanno condiviso con me la gioia di tanti congressi enigmistici. Io vorrei (ed è un po' lo scopo del blog) che nessun enigmista fosse dimenticato, ma in primo luogo vorrei tenere vivo il ricordo di quelli che ho conosciuto personalmente in 45 anni di attività enigmistica.

3 commenti:

  1. Giupin è stata una di quelle persone (un autentico signore, sempre gentile e tenero nei rapporti umani, oltre che enigmista e poeta ispirato) che non si possono dimenticare. Mai una polemica, mai una parola fuori posto. Di lui conservo la struggente dedica ad una sua raccolta di liriche che ebbe lo squisito pensiero di inviarmi in omaggio. Grande, "umile" Giupin.

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  2. Io lo ricordo al mio primo congresso (Chianciano, '96) seduto su una poltrona della hall dell'albergo, con penna e foglio in mano, assorto nella composizione di qualche gioco, forse una gara estemporanea. Chissà perché m'è rimasta impressa quest'immagine, magari perché fu per me in quel momento come l'icona dell'enigmista creativo: quello a cui volevo assomigliare.
    Eccelso Giupin.

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  3. Grazie a voi perché leggere i vostri ricordi mi permette di conoscere mio nonno Giupin (per me era Don Peppo) da un'altra prospettiva... anche a casa sua era spesso seduto in poltrona assorto in qualche nuova creazione

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