Demetrio Tolosani (Bajardo) pensava di scrivere la prefazione al libro del Chiomato "Sotto il fascino della Sfinge", edito dalla rivista "Penombra".
In realtà il volume uscì con la presentazione di Cameo (direttore di "Penombra") e la prefazione di Isotta da Rimini.
In questa cartolina Bajardo allegava il pezzo già stampato sulla sua rivista e comunicava che nel numero successivo della "Diana" avrebbe provveduto alla correzione.
In realtà nel numero di dicembre 1928 Bajardo pubblicò l'intera prefazione che aveva preparato per il libro del Chiomato, facendola precedere da queste parole:
Pubblico la prefazione che doveva precedere i lavori del Chiomato nella raccolta ideata da Cameo e che questi non ha accettato perché tradisce il suo concetto. Egli intendeva esaltare il presente mentre io esalto il passato. E' question di principio che è inutile discutere; ma io rinuncio malvolentieri a far conoscere il mio pensiero schietto sull'opera del Chiomato, valentissimo collega che questo giudizio incondizionatamente approvò. S'intende che ciò non altera la più schietta amicizia con Cameo.
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