venerdì 2 gennaio 2015

Quattro passi tra le crittografie


1 Mi è capitato negli ultimi tempi di risolvere crittografie a base di malattie (quasi tutte letali) e di cadaveri eccellenti. Se non si pubblicassero, sarei più contento.

2 Vogliamo pubblicare giochi con frasi finali (almeno) plausibili? “Tartufaio di Alba” potrebbe anche andare, “Tabaccaio di Frascati” direi di no.

3 Per favore, a nome di tutti i solutori: nelle crittografie (cosiddette) pure, i signori autori non possono pretendere che le lettere esposte debbano essere messe a casaccio per arrivare alla soluzione.

4 Dal particolare (“bassotto”) si può dedurre il generale (“cane”). Il procedimento inverso (da “cane” dedurre “bassotto”) è sempre, inesorabilmente, sbagliato e inaccettabile.

2 commenti:

  1. Quattro osservazioni sacrosante, specialmente la terza: io sono onestamente stufo di colonne di pure tutte uguali in cui l'unico modo per risolverle è quello di essere telepatici e leggere la mente dell'autore. Il tutto magari solo per un esposto di vago senso compiuto.
    Temo però che autori e redattori da quell'orecchio ci sentano male...

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  2. Sono ovviamente d'accordo e aggiungerei un 5° punto:
    Di crittografie se ne pubblicano TROPPE.
    E' facile escogitare un'idea crittografica, ci sono un sacco di tipologie, infinite varianti e se oltretutto non si rispettano certe "attenzioni" si può fare veramente di tutto.

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