Enigma
ILARIA DEL CARRETTO
Un grido di bambini alle tue soglie
altri gridi risveglia e i lievi sogni
di primavera.
Torna sulla Piazza
una fiera letizia d’altro tempo
e tu sei bella d’innocente amore.
“Giovani cavalieri, è lungo il giro
della giornata, breve la mia scala.
Breve la scala, dolce la canzone”.
Ma l’albero è già morto alle sue fronde,
i cavalli non battono il selciato.
Chi scuote dunque il fragile telaio,
chi t’invoca piangendo?
Sui cuscini
ora la melodia giunge dell’organo,
il suono dell’antica campanella.
E lo stupore candido dei voli
indugia alla tua sera, nella luce
che si discioglie sui festoni, ai putti
incantati al sereno girotondo.
Stelio
Quando si legge un gioco del genere il cuore si spalanca alla meraviglia. Non è un poetico basato sui bisensi quanto su una magica sospensione di parole e sensazioni. E pensate che si parla del 1949, anno indimenticabile perché credo sia di quell'anno anche il famoso POLIAMBULATORIO del Dragomanno.
RispondiEliminaVengono i brividi a rileggerlo, davvero.