Quando ancora non esistevano i computer, le pagine delle riviste si preparavano in maniera molto diversa da oggi. Nella foto si può vedere una pagina della "Diana d'Alteno" del 1926 utilizzata dal redattore per programmare la stessa pagina del numero successivo. Da notare la scrupolosa annotazione delle soluzioni inviate da ciascun gruppo e le variazioni dei componenti dei gruppi stessi.
Oltre ad alcune gustose curiosità (il rag. che nel frattempo è promosso a dott.) colpisce il fatto che nulla praticamente sia mutato nell'assetto dell'enigmistica classica: i gruppi vincitori a pari merito, gli isolati, la polemica sugli scambi che si evince già dal nome di un gruppo... persino l'impostazione e la grafica della pagina ricorda quella di alcune riviste odierne
RispondiEliminaChissà se alcune persone sono state cancellate con un tratto di penna perché avevano disdetto l'abbonamento oppure per altre ragioni.....
RispondiEliminaTrattandosi di fascicoli di inizio anno, c'era da fare l'aggiornamento degli abbonati iscritti ai vari gruppi solutori.
RispondiEliminaRispondo a N'ba N'ga (strano nick: forse non è italiano?). No, seriamente, la pagina dei solutori è un po' un documento della nostra vita "privata". Viviamo in un'epoca in cui se non sei laureato fai notizia, invece da metà '800 fino agli anni '60 - '70 un laureato era un semidio che camminava fra noi. Ahimè anche in enigmistica accadeva ciò. Ricordo i miei primi congressi da sbarbatello: stava per entrare XXX e tutti i presenti intimiditi: "Arriva XXX! Arriva XXX!". Questi arrivava e, credetemi, poco mancava che gli baciassero la mano. Il bello, poi, che costui aveva un ruolo importante in enigmistica per altri motivi ma di enigmistica non capiva nulla (beh i maligni potrebbero dire "un po' come Guido adesso", con la sola differenza che a me non baciano la mano... tutt'al più me la leggono per capire quanto tempo ancora potrò reggere). Questo meraviglioso spazio di Ser Viligelmo andrebbe arricchito da parte di noi tutti. Nel mio piccolo posso assicurarvi che i laureati hanno dettato legge in un settore, quello enigmistico, in cui - vivaddio! - la laurea non serve per niente! Ho visto vincere concorsi solo perché partecipava "il dott. YYY"!.
RispondiEliminaTornando alla pagina dei solutori, abbiamo, grazie ad esse, un documento di chi erano i nostri antenati. Grazie a Silvano su questo blog, e grazie alle nostre riviste, abbiamo appreso che tanti uomini importanti hanno amato la nostra enigmistica, partendo da Arrigo Boito, arrivando a Umberto Eco.
Se sono andato fuori tema, intervenga pure il censore-ospite di Casa. Se invece condivide i miei pensieri... beh scriva due righe anche lui...
Sono in tutto d'accordo con Atomino-Guido (abbiamo vissuto gli stessi inizi enigmistici); per fortuna negli ultimi tempi ci sono stati dei cambiamenti importanti nel mondo enigmistico. Per quanto riguarda il blog e il mondo del passato, semplicemente mi piace ricordare i nostri "nonni". E infine, dico che a Guido gli enigmisti devono molto (non in soldi, eh) per l'impegno profuso (dal 1975!!) ne "La Sibilla". Ed essendo l'egregio direttore più giovane di me (eh eh), non si preoccupi e vada avanti con la sua opera.
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