Questa foto, con dedica a Bajardo, fu pubblicata sulla “Diana d’Alteno” numero 6/7 del 1937. Cominciava allora anche la collaborazione alla rivista della signora ritratta, Baby Perotti Nigra, che firmava i suoi giochi in versi come Berta di Soana.
E qui nasce quello che per me è un piccolo mistero: Berta di Soana non figura nel manualetto degli enigmisti redatto dal Santi, manca anche nel Medameo degli enigmisti ed è assente perfino nel monumentale archivio di Ciampolino, che elenca anche centinaia di sconosciuti appassionati di enigmistica.
Forse potrebbero risolvere l’enigma gli amici piemontesi, essendo il cognome Perotti Nigra diffuso da quelle parti. (La dedica ha la scritta "Firenze", ma potrebbe essere stata fatta durante una visita alla redazione della "Diana" o a un convegno fiorentino).
Parrebbe strano che proprio il nostro mondo, così basato su enigmi - risolti e irrisolti - non custodisse qualche affascinante mistero nell'armadio, non trovate?
RispondiEliminaUna bellissima donna,tra l'altro
RispondiEliminaNon hai da farci leggere uno dei suoi giochi?
RispondiEliminaMeglio di no. Mentre già negli Anni Venti qualcuno teorizzava una nuova enigmistica basata sui doppi significati, alle soglie degli Anni Quaranta il direttore della "Diana", Bajardo, non aveva ancora capito l'evoluzione dell'enigmistica e preferiva il primiero e il secondo, nonché le x e le y inserite nel testo. I giochi di Berta di Soana sono di questo genere: poesie con inserite le x e le y delle parole da trovare.
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