Le antologie poetiche si sono accorte di Santo Calì (1918-1972) da non molto tempo, ma i critici sono concordi nel giudicarlo uno dei poeti dialettali più interessanti del Novecento italiano. Siciliano di Linguaglossa, fu professore al liceo "Michele Amari" di Giarre. Tutte le notizie biografiche e bibliografiche si trovano alla voce "Santo Calì" in Wikipedia.
Ma a me interessa accennare all'attività enigmistica di Santo (o Sante) Calì La Spina, che firmava i suoi giochi con lo pseudonimo "Sancalaspi". Gran parte dei lavori apparvero sulle riviste "Fiamma Perenne" e "La Corte di Salomone". Ad altri lascio l'onore e l'onere di un eventuale studio sulla produzione enigmistica di Santo Calì.
Qui riporto due soli giochi, sperando di fare cosa gradita a chi non possiede la raccolta delle vecchie riviste enigmistiche.
Indovinello
GIOVANE INSEGNANTE
La stoffa c'è:
si scalda e spiega bene.
Frase a incastro (ooxxxx xxoo)
BELVEDERE SUL FIUME
Astri d'un cielo magico e lontano,
io vengo ne la sera a rimirare
le vostre trame e il vostro mondo arcano...
Presso a le sponde picciolette e care
le pupille riguardano assonnate
una piazzetta fatta per sognare...
O gioie non ancora prelibate!...
Un saluto ed una buona domenica.Se cerchi risorse free per il tuo blog vieni a trovarci!
RispondiEliminaNon ricordo più su quale numero (non me lo fate cercare stamattina gh!) abbiamo dedicato uno spazio alle storie-rebus di Sancalaspi... mi pare tratte dalla Corte di Re Salomone.
RispondiEliminaLe storie-rebus di Sancalaspi tratte da "La Corte di Salomone", assieme ad un interessante articolo di Bardo, sono state pubblicate sul numero 8 (Inverno 2006) de "Il canto della Sfinge", scaricabile gratuitamente dal sito http://www.cantodellasfinge.net/rivista/2006/
RispondiEliminagrazie Alan, sei perfetto :-))
RispondiEliminaDi Sancalaspi riporto questo gioco, tratto dalla "Corte" n.1 del gennaio 1939 (anno XXXIX), che ritengo poeticamente molto coinvolgente ed enigmisticamente all'avanguardia. La soluzione è praticamente immediata.
RispondiEliminaEnimma
AMANTE TIMIDO
De l'aria pura la soave ebbrezza
sconosciuta rimase a questo cuore,
ma ne la triste languida amarezza
lentamente trascorrono le ore!
Laggiù, laggiù dove quel sogno azzurro
si distende lontano a l'infinito
passo la vita... un piccolo sussurro
sovra il mio capo, lene e indefinito!
Di sangue freddo ce n'ho sempre avuto,
ahi l'amo! Eppure resto sempre muto!
Perché temetti ognor l'abboccamento,
e non ardisco avvicinarmi più?
- Esca! nel core sussurarmi sento...
Oh, forse è meglio questa gioventù
ne l'amaro passarla! E non pensare
all'aria aperta! Meglio tante spine
ne la carne tenerle, e non sognare
ricchi banchetti e limpide cucine.
Di sangue freddo ce n'ho sempre avuto,
ahi l'amo! Eppure resto sempre muto!
Venne l'Aprile, e oggetto di risate
divenni per gli amici e i conoscenti!
Ingannatrici e subdole chiamate
accorrere mi fenno immantinenti
dove non c'era alcun che m'aspettava
o dove m'accoglieva, maledetta,
la burla! Certa gente com'è prava!
- Ella t'aspetta! vado... Non m'aspetta!
Di sangue freddo ce n'ho sempre avuto,
ahi l'amo! Eppure resto sempre muto!
"ahi l'amo" è bellissimo!
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