martedì 11 agosto 2009

Cuor di Coniglio


Egidio Baracchi (Cuor di Coniglio) nacque a Modena (alcuni testi danno Rubiera) nel 1860 e morì a Bologna nel 1932. Fu enigmista molto estroso, non eccelso come autore ma accanito solutore. Sulla sua vita si raccontano molti aneddoti. Egli stesso diceva agli amici di non sopportare l’anagramma, a causa di una disavventura capitatagli quando era capostazione: stava cercando di risolvere, appunto, un anagramma della “Diana d’Alteno” ed era tanto preso che si dimenticò di dare il via al treno. Un viaggiatore chiese: “Ritardo, capo?”. E lui: “Ma che ritardo, ritardo è di sette lettere e a me serve una parola di nove”. Per sua sfortuna sul treno viaggiava un onorevole, che fece fare un’inchiesta...
A un convegno di enigmisti a Venezia, i congressisti entrarono in un Caffè discutendo animatamente di sciarade, rebus e altri giochi. Un cameriere chiese a Cuor di Coniglio chi fossero quelle persone. Il nostro, imperturbabile, rispose con la massima serietà: “Niente di grave: è una riunione di matti!”. E il cameriere, che era bolognese, esclamò: “Al vleva ben dir, me!” (Lo volevo dire anch’io).

2 commenti:

  1. Conoscevo solo il primo dei due aneddoti. Sono eccezionali entrambi!! :D

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  2. Sì anch'io conoscevo la prima...forse fu pubblicata nella rubrica "decamerino".

    :-)

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