giovedì 7 maggio 2009

Frasi rebus

Da un po' di tempo a questa parte si stanno pubblicando rebus che hanno per soluzione frasi che fino a qualche anno fa sarebbero finite inesorabilmente nel cestino redazionale.
Forse le frasi sono ormai sfruttate? Non credo, perché si vedono ancora bei rebus. Forse se ne vogliono pubblicare troppi.
Sarebbe gradito il parere degli amici rebussisti.

14 commenti:

  1. Sarebbe carino sapere dove e quali frasi.

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  2. Devo dire che purtroppo le frasi "stiracchiate" non appaiono solo su riviste popolari, ma anche su certe riviste di "Classica". Ovviamente non metto tutti sullo stesso piano, c'è ancora chi i giochi li seleziona, eccome. Ma non è necessario citare gli... orrori: i lettori sanno separare il grano dal loglio.
    Voglio solo dire che non guasterebbe a volte un po' più di rispetto per i solutori.

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  3. Tra le frasi classicamente accettate e gli orrori ci sono mille sfumature... qual è il limite, chi lo stabilisce? Personalmente tendo ad essere non di manica larga ma un po' allentata sì, questo per non reprimere completamente la ricerca.
    Qualche esempio servirebbe, credo, non per costruirci su polemiche ma per capire.

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  4. Allora, apro a caso la pagina delle soluzioni di due diverse riviste. Non guardo i nomi degli autori, non me ne vogliano: sono solo due esempi, ma ci sono frasi ben peggiori di queste. Forse sono io che non capisco, ma "Censure di vitaccia" e "Frase risultata migliore" (ripeto: c'è di peggio) sono accettabili? E tutte le frasi che ancora si continuano a fare con "nepalese" sono accettabili? Ma allora vanno bene anche i famosi "Sedile guatemalteco" e "Nonno minatore".

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  5. ehehe probabilmente sono state esaurite tutte le possibilità di rendere accettabile "nepalese", il sedile guatemalteco non è (per me) accettabile ma come la mettiamo col fatto che mio nonno era minatore per davvero :-) ?
    Però da nonno non lo era già più, probabilmente.
    Entrando nel merito, di "Censure di vitaccia" non ne capisco il senso quindi non la considererei tra le accettabili. "Frase risultata migliore" non è spledida ma un senso ce l'ha. Forse mi sfugge qualcosa... cos'è che per te la rende inaccettabile?

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  6. Io sono dell'avviso che in un blog o in forum tutto può essere ritenuto accettabile, anche al di fuori delle cosiddette "regole". Nelle riviste il discorso mi pare un po' diverso. Tuo nonno era minatore (credo prima di essere nonno!), d'accordo. Ma se in un rebus la soluzione "Nonno minatore" la riteniamo accettabile, perché non fare "Farmacista che pulisce i vetri al semaforo sulla Cassia"? Se "Orafo di Valenza" va bene, non credo vada bene "Orologiaio di Pontremoli", pur essendo possibile l'esistenza di un orologiaio a Pontremoli.
    Certe frasi cerco di non pubblicarle nemmeno nelle riviste "popolari" (poi a volte qualcosa mi sfugge, è ovvio, o lo lascio passare). Aspetto una risposta da un direttore che conosciamo bene e che queste frasi non le pubblica!

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  7. bé scherzavo sul nonno minatore e ribadisco che sono assolutamente d'accordo con te sul discorso di medico teramano (altro famoso esempio)e su come le riviste debbano essere molto più selettive. Mi soffermavo invece su "Frase risultata migliore"...

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  8. Non mi piace perché è... monca, come tante altre frasi che si pubblicano. Se io dico "Studiare la frase risultata migliore in un concorso rebus" va bene, se dico solo "Frase risultata migliore" mi vengono le bollicine. Parere personale, eh.

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  9. anch'io, come isolina, sarei di manica un pò più allentata, anche perché se si selezionasse solo la qualità, le riviste sarebbero di pochissime pagine, eh eh eh

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  10. Silvano, è così, la vaga idea di quella frase che avevo è che è un po' fuori di un qualsiasi contesto. "Monca" sintetizza :-) Anche se c'è di molto ma molto peggio.
    Enrico, non è per quello che io sono lenta (e non larga) di manica. Solo non sono estremista, sono possibilista. Ma tanto c'è chi mi argina :-P

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  11. A me pare che tutte le esternazioni di Ser Viligelmo siano esattissime. Non ne farei però una questione di regole, bensì di buon gusto nella scelta dei giochi da pubblicare. Ad Enrico direi che così si determina la qualità di una rivista; meglio presentarne pochi, semmai, ma buoni, perché nessuno ci obbliga a stampare mostriciattoli.

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  12. Chi mi conosce sa che se sono indeciso tra un sì e un no, la maggior parte delle volte propendo per il no.
    Spesso, come test personale per le mie creazioni, mi rifaccio agli "Spelling Bee" americani, quando i ragazzini chiedono: «Può usare la parola in un contesto?». Ecco, io mi domando: «Potrei usare la frase in una normale conversazione senza usare un contesto creato apposta?». È chiaro che non funziona sempre e comunque, ma lo trovo un buon "test iniziale". E infatti le due frasi proposte da Ser non avrebbero resistito e le avrei presto cestinate...

    Per quello che riguarda le riviste, concordo con Atomino. Non è obbligatorio che le riviste abbiano centinaia di giochi. Personalmente preferisco che la rivista abbia 4 pagine in meno ma senza brutture, storture, prime letture claudicanti o seconde letture inguardabili. Forse la rivista "durerà" un po' di meno, nel senso che a metà mese sarà già risolta tutta, ma - vivaddio! - avremmo dei giochi decenti (ci sono delle volte che mi secca risolvere una rivista in pubblico per paura che qualcuno si avvicini e mi chieda cosa sto facendo. Con che coraggio posso dir loro che sto risolvendo dei rebus che hanno come frasi finali quelle di cui stiamo parlando?...).

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  13. rispondo ad Alan: la rivista forse durerà di meno non nel senso che a metà mese sarà già risolta tutta ma perchè non durerà a vivere. Più pagine ci sono e più giochi non belli ci sono.
    A Cattolica un amico mi ha fatto notare che l'ultimo numero del Leonardo aveva meno pagine del solito; un altro mi ha chiesto di fare uscire la rivista ogni due mesi (e non tre).

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  14. Già, anche a noi qualcuno chiede ogni tanto di fare uscite più frequenti rispetto alla trimestralità. Ma ci va bene così.

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