martedì 19 maggio 2009

Un rebus... due disegni




L’amico Tiberino mi ha fatto pervenire un acquerello che costituisce il disegno di un rebus di Pisel (3 1’5 5 1’7 7).
Pisel (Pia Selmo Torelli, moglie dell’ing. Luigi Selmo, Ezechiello, direttore della rivista “La Corte di Salomone”) era un’abile disegnatrice e spesso eseguì le illustrazioni dei rebus della rivista torinese.


Ho cercato la pubblicazione del rebus e l’ho trovata... Il rebus è quello, il soggetto anche... ma il quadro è stato rifatto! Altri tempi: potevano permettersi di fare due quadri... per un rebus!


14 commenti:

  1. Molto interessante.
    Azzardo: non sarà che il disegno è stato rifatto semplicemente perché nell'acquerello lettere e disegni non seguono il corretto andamento del rebus?

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  2. se ben ricordo, non è come pensa Alan (Silvano lo confermerà o meno) ma mi domando: la seconda versione sarà stata fatta anch'essa da Pisel'

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  3. non avevo ingrandito l'immagine: invero le lettere non erano state ben posizionate

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  4. la mano è di Pisel (ho raffrontato il disegno con altri della stessa Pisel): allora, penso che l'acquerello che ho dato a Silvano sarà stato un abbozzo dell'opera, sfociata poi nel disegno definitivo pubblicato sulla rivistaa

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  5. Ne approfitto per fare una domanda... storica: come mai i fascicoli costituenti le annate 1944 (metà) e 1945 della "Corte" sono stati denominati "quaderni di enimmistica", con nomi diversi per ogni mese (quaderno di enimmistica, il bandolo, il groviglio (da cui è tratto il rebus di Pisel in oggetto), l'intrico, la maschera, il velo, rompicapo, la sfinge, labirinto, la navicella de lo ingegno mio, la sibilla, luci ed ombre)?
    Il semplice (temporaneo) cambiamento di nome ha consentito la non-soppressione della testata per "cause belliche"?

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  6. Risposta per Lang.
    Torino, 15 luglio 1944.
    Caro Amico,
    La competente Autorità non ha consentito la continuazione della nostra Rivista "La Corte di Salomone" e perciò siamo costretti a sospenderne temporaneamente la pubblicazione...
    In questo periodo, però, cercheremo di fare in modo che la Sfinge, a cura di Ezechiello, possa con qualche manifestazione mantenere i contatti con i nostri affezionati amici...

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  7. Grazie per la risposta, Silvano!

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  8. Onestamente mi sembra un po' troppo elaborato per essere solo un «abbozzo»...
    In realtà il mio era un modo bonario per contestare Ser quando dice «potevano permettersi di fare due quadri... per un rebus!». Secondo me è stato rifatto per motivi contingenti, cioè per l'errata successione dei soggetti, altrimenti non avrebbe potuto andare in stampa.
    Ad ogni modo le mie sono illazioni: lascio a voi storici appurare la verità! ;)

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  9. Sì, è probabile che l'errato ordine di lettura dei vari soggetti abbia indotto la disegnatrice a rifare il tutto, questa volta non più ad acquerello. Non oso pensare a quanto costerebbe oggi un rebus disegnato con questo metodo!

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  10. Quello invece che mi fa pensare che il primo disegno possa essere una prova e non un rebus definitivo è il modo che definirei superficiale, di aver disegnato i grafemi: credo che tutti i rebus di Pisel pubblicati riportino lettere fatte con precisione.

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  11. Provo a precisare un po' l'ipotesi e faccio una sintesi di ciò che sostengono Tiberino e Alan:
    Il disegno ad acquerello sarebbe venuto male per la posizione errata dei soggetti in funzione della chiave dei rebus; così sarebbe stato sospeso senza essere ovviamente rifinito, applicando alla grossolana i grafemi come pro-memoria per il rifacimento.
    Azzardo alquanto ma potrebbe essere un'idea.

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  12. errata corrige: "...della chiave deL rebus..."

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  13. D'ora in poi ti chiameremo "Moog" :P
    A parte gli scherzi, approvo la ricostruzione finale di N'ba N'ga!

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